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L'infiammazione cronica facilita rischio di demenza e Alzheimer

L'infiammazione cronica facilita il rischio di demenza e Alzheimer

Questo articolo mostra che anche livelli moderati di infiammazione cronica possono ridurre le capacità cognitive, evidenziando il legame tra infiammazione e declino cognitivo e l’importanza di prevenire l’infiammazione per proteggere il cervello.

Un recente studio ha analizzato una fascia di popolazione tra i 24 e i 58 anni, evidenziando che anche livelli moderati di infiammazione cronica possono avere effetti significativi sulle capacità cognitive. Questi risultati suggeriscono che l'infiammazione potrebbe compromettere la funzione cerebrale in modo più pervasivo di quanto si pensasse.

L'osservazione dell'infiammazione non è certo nuova. Aulo Cornelio Celso, medico romano vissuto tra il 25 a.C. e il 50 d.C., fu il primo a descrivere i quattro segni distintivi dell'infiammazione acuta: arrossamento (rubor), calore (calor), gonfiore (tumor) e dolore (dolor). Più tardi, in casi di infiammazione grave o cronica, si aggiunse un quinto segno: perdita funzionale (functio lesa). Circa un millennio dopo, il filosofo inglese Francesco Bacone notava che i bambini nati con energia e vigore mostravano spesso infiammazioni acute, che però tendevano a risolversi rapidamente.

Oggi, in una società che affronta una diminuzione demografica, il legame tra infiammazione e salute cognitiva appare ancora più rilevante. Uno studio di lunga durata, pubblicato su Neurology dalla University of California, ha monitorato per 18 anni oltre 2.000 individui, rivelando che l'infiammazione cronica in giovane età (tra i 20 e i 30 anni) è associata a un maggior rischio di problemi cognitivi e di memoria nella mezza età.

Sebbene studi precedenti avessero già collegato l'infiammazione cronica a condizioni come il diabete, l'epilessia e il cancro, questa ricerca offre una nuova prospettiva sulla possibile relazione tra infiammazione e deterioramento cognitivo precoce. Questo potrebbe spiegare perché, in una piccola percentuale di casi, l'Alzheimer può insorgere già tra i 30 e i 60 anni. Mentre il 25% dei casi di Alzheimer si manifesta dopo i 65 anni, l'incidenza aumenta con l’età, raggiungendo il 50% dopo i 90 anni, con una prevalenza particolarmente alta tra le donne.

Condotto da Kristine Yaffe e il suo team, lo studio ha sfruttato i dati dello studio CARDIA, che valutava il rischio coronarico su 5.115 giovani adulti americani. Di questi, 2.364 partecipanti sono stati divisi in gruppi in base ai livelli di infiammazione (alta, moderata e bassa), misurati tramite la proteina C reattiva (PCR), un indicatore di infiammazione nel sangue.

Dopo cinque anni, i partecipanti hanno eseguito test neuropsicologici per misurare le capacità cognitive. I risultati hanno mostrato che anche livelli moderati di infiammazione possono influenzare negativamente la funzione cognitiva: il gruppo con bassa infiammazione ha registrato una riduzione delle prestazioni cognitive del 10%, quelli con infiammazione moderata del 19% e quelli con livelli elevati del 21%. Questo studio suggerisce che anche un’infiammazione cronica moderata può compromettere la capacità di pensiero e pianificazione, mettendo in evidenza l'importanza di prevenire e gestire l'infiammazione per proteggere la salute del cervello.


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Bibliografia:
  1. Yaffe, K., et al. (2017). "Inflammation and Cognitive Decline in Older Adults." Neurology, 89(10), 904-911.
  2. Walker, K. A., et al. (2019). "Association of Midlife to Late-Life Blood Pressure Patterns With Incident Dementia." JAMA Network Open, 2(8), e1910878.
  3. Satizabal, C. L., et al. (2016). "Inflammatory Markers and Changes in Brain Structure in Older Adults." Neurology, 87(14), 1485-1491.
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Questo articolo riguarda l’inflamm-aging è uno stato di infiammazione cronica che accompagna l’invecchiamento, legato a malattie come diabete, Alzheimer e cancro. Scopri le cause e le strategie per ridurlo e invecchiare in salute. L'inflamm-aging è un termine che combina le parole "infiammazione" e "invecchiamento" per descrivere un fenomeno naturale che si verifica nel nostro corpo. Si tratta di uno stato di infiammazione cronica di basso grado che accompagna il processo di invecchiamento e la senescenza cellulare, e che è stato associato all'insorgenza di numerose patologie. Questo articolo esplorerà cosa sia l'inflamm-aging, i suoi effetti sulla salute e le strategie per contrastarlo. Che cos'è l'inflamm-aging? L'inflamm-aging si riferisce a uno stato di infiammazione cronica e persistente che si manifesta con l'invecchiamento. Questo tipo di infiammazione è caratterizzato da una risposta immunitaria di basso grado, che rimane attiva anche in assenza di infezioni o altre minacce esterne. L'invecchiamento è un processo naturale, ma l'infiammazione cronica che lo accompagna può portare a una serie di patologie, tra cui aterosclerosi, diabete di tipo 2, Alzheimer e alcune forme di cancro. L'inflamm-aging è quindi il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici, stili di vita e fattori ambientali che determinano un'alterazione dei processi infiammatori nel corpo. I fattori che contribuiscono all'inflamm-aging Ci sono diversi fattori che contribuiscono allo sviluppo dell'inflamm-aging: Stile di vita non salutare : Fattori di rischio come fumo, consumo di alcol, obesità, sedentarietà e stress cronico possono favorire l'infiammazione. Un'alimentazione ricca di cibi trasformati, zuccheri e grassi saturi può aumentare lo stato infiammatorio. Invecchiamento del sistema immunitario : Con l'avanzare dell'età, il nostro sistema immunitario diventa meno efficiente e può entrare in uno stato di attivazione cronica, contribuendo all'infiammazione persistente. Fattori ambientali : L'esposizione a inquinanti ambientali e sostanze chimiche può aumentare i livelli di infiammazione nel corpo, aggravando l'inflamm-aging. Come l'inflamm-aging influisce sulla salute L'infiammazione cronica di basso grado può avere un impatto significativo sulla salute, contribuendo allo sviluppo di malattie croniche legate all'età. Tra queste: Malattie cardiovascolari : L'infiammazione gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dell'aterosclerosi, una condizione caratterizzata dall'accumulo di placche nelle arterie, che può portare a infarto e ictus. Diabete di tipo 2 : L'infiammazione cronica può compromettere la sensibilità all'insulina, favorendo l'insorgenza del diabete di tipo 2. Malattie neurodegenerative : L'infiammazione è coinvolta nei processi patologici che portano a malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Cancro : L'infiammazione cronica può promuovere la crescita tumorale e la progressione del cancro. Strategie per contrastare l'inflamm-aging Fortunatamente, ci sono diverse strategie che possiamo adottare per ridurre l'infiammazione cronica e promuovere un invecchiamento sano: Alimentazione equilibrata : Una dieta ricca di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, noci, pesce e oli vegetali può aiutare a ridurre l'infiammazione. La dieta mediterranea è particolarmente raccomandata per le sue proprietà anti-infiammatorie. Attività fisica regolare : L'esercizio fisico è un potente anti-infiammatorio naturale. Anche un'attività moderata, come una camminata quotidiana, può contribuire a ridurre i livelli di infiammazione. Gestione dello stress : Lo stress cronico è uno dei principali fattori che alimentano l'infiammazione. Tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre lo stress e, di conseguenza, l'infiammazione. Evitare il fumo e limitare l'alcol : Fumare e bere alcol in eccesso sono due abitudini che aumentano i livelli di infiammazione nel corpo. Evitare queste abitudini può contribuire significativamente a ridurre l'inflamm-aging. Evitare l'uso indiscriminato di farmaci : Alcuni farmaci, come gli antibiotici e i corticosteroidi, possono alterare il sistema immunitario e aumentare l'infiammazione. Assumere farmaci solo quando necessario e sotto controllo medico è essenziale per mantenere l'equilibrio dell'organismo. Conclusioni L'inflamm-aging è un fenomeno naturale che accompagna il processo di invecchiamento, ma che può essere modulato attraverso scelte di vita salutari. Un'alimentazione equilibrata, l'attività fisica regolare, la gestione dello stress e l'eliminazione di abitudini nocive possono contribuire a ridurre l'infiammazione cronica e promuovere un invecchiamento sano. La ricerca è ancora in corso, ma le evidenze attuali suggeriscono che prendersi cura del proprio corpo attraverso uno stile di vita salutare sia la chiave per garantire una buona qualità della vita anche in età avanzata. ==> Scopri le nostre Soluzioni Antinfiammatorie Bibliografia 1. Franceschi, C., Bonafè, M., & Valensin, S. (2000). Inflamm-aging. An evolutionary perspective on immunosenescence. Ann N Y Acad Sci, 908, 244-254. https://doi.org/10.1111/j.1749-6632.2000.tb06651.x 2. Lucini, D., & Pagani, M. (2021). Exercise prescription to foster health and well-being: a behavioral approach to transform barriers into opportunities. Int. J. Environ. Res. Public Health, 18, 968. doi:10.3390/ijerph18030968 3. Zavatta, A., Parisi, F., Mandò, C., Scaccabarozzi, C., Savasi, V. 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