I disturbi del sonno, come insonnia e sonno interrotto, sono spesso attribuiti a fattori esterni come stress o cattive abitudini, ma un collegamento meno evidente è con l'infiammazione a basso grado. Questa forma di infiammazione cronica e silente può influenzare profondamente la qualità del sonno, interferendo con il normale ciclo sonno-veglia.
L'infiammazione a basso grado è caratterizzata dalla produzione continua di citochine pro-infiammatorie, molecole che possono influenzare il funzionamento del sistema nervoso centrale. Queste citochine, come il TNF-alfa e l'interleuchina-6 (IL-6), sono note per alterare i ritmi circadiani del corpo e influenzare i neurotrasmettitori che regolano il sonno. Un'eccessiva presenza di queste molecole può causare difficoltà a addormentarsi, frequenti risvegli notturni e un sonno meno riposante.
Inoltre, l'infiammazione cronica è spesso associata a condizioni di stress fisico e mentale, che possono aggravare ulteriormente i disturbi del sonno. Quando il corpo è costantemente in uno stato di infiammazione, la sua capacità di rigenerarsi e recuperare durante il riposo è compromessa, creando un circolo vizioso tra cattiva qualità del sonno e infiammazione persistente.
In sintesi, i disturbi del sonno e l'infiammazione a basso grado sono collegati attraverso processi biologici complessi che coinvolgono il sistema immunitario e nervoso. Questa connessione rende evidente come la qualità del sonno possa essere influenzata da stati infiammatori sottostanti, che possono passare inosservati ma avere un impatto significativo sul benessere generale.
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